Murales a Villamar

Murales a Villamar


Il muralismo esordì a Villamar in seguito agli avvenimenti del Cile. Dal 1964, presidente della repubblica cilena era Edoardo Frei Moltava, massimo esponente dell’ala moderata del partito democristiano.l suo programma di caute riforme cozzava contro una forte opposizione, sia di sinistra, radicai e comunisti, che di destra, partito nazionale sorto nel 1966 dalla fusione dei liberali e dei conservatori. Nelle elezioni del 1970 ebbe però la meglio il Fronte Unito delle sinistre unite e la presidenza vene assuntada Salvator Allende.

Ma in seguito , con un colpo di stato del generale Pinochet, fu instaurata una dittatura di destra estrema. Molti oppositori, anche per sfuggire alle persecuzioni, si sparsero per il mondo e tra questi vi erano intellettuali, musicisti, pittori, scrittori.

L’Italia accolse tanti esiliati, tra i quali il gruppo Brigata Muralistico Salvator llende, di cui faceva parte Alan Jofré, figlio della più prestigiosa scuola d’arte cilena. Egli, insieme ai connazionali, con un murale nella via Roma portò anche a Villamar l messaggio della sua terra, il sogno della libertà del popolo cileno.

Grazie alle iniziative del “Gruppo Arte e Ambiente” guidato dal villamarese Antioco Cotza e dal “Gruppo Artistico di Serramanna” con la collaborazione di alcuni esponenti della “Brigata Muralista Salvador Allende” formata da esuli cileni, prende il via un intensa attività nella Marmilla e nel Campidano dove, il diffondersi delle pitture si associa ad un momento di forti tensioni. Basti ricordare che nel 1982 Adriano Putzolu, serramannese attivissimo con i murales di protesta antiamericani (nei suoi disegni son sempre presenti la falce e l’aquila a rappresentare l’America) fu arrestato con l’accusa di essere un sovversivo.
Soprattutto fino alla fine degli anni ’70 la gran parte della popolazione giovanile e non solo, si riuniva, discuteva, organizzava le più disparate attività per cercare di cambiare la società, di vincere le ingiustizie, sperando o illudendosi di creare un mondo migliore.
La foto è di Antioco Riguer.
Le notizie sono prese da web

Alla fine degli anni Novanta il muralismo a Villamar abbandona quasi completamente il tema della protesta a vantaggio del recupero delle tradizioni, degli usi e dei costumi che le stesse amministrazioni comunali incoraggiarono nei loro programmi di riscoperta delle radici culturali delle loro comunità.
Un progetto del gruppo “ Su Crasi “ fu l’accostamento della poesia all’arte figurativa, come possiamo vedere nel murale della foto.

Murale Fernando Marrocu casa Murgia Villamar

Fernando Marrocu, pittore e ceramista. Nato a San Gavino negli anni cinquanta, manifesta la sua vocazione per il disegno sin dalle scuole elementari, iscritto all’istituto d’arte di Oristano, si forma artisticamente sotto la guida di maestri importanti, Carlo Contini ed Antonio Amore. Diplomatosi nel 1969, incomincia la carriera lavorativa quale supplente di educazione artistica nelle scuole medie, alternando l’attività di insegnante con quella di pittore in estemporanee e mostre personali. Nel 1977 decide di provare l’esperienza lavorativa nel settore della terra cotta, come decoratore nel grande laboratorio dei fratelli Farci ad Assemini, esperienza che gli consente di conoscere maestri del tornio di grande valore, Peppuccio Mandas e Gianni Deidda. Dal 1980 inizia l’attività in proprio, prima in Pabillonis, San Gavino e definitivamente nella zona industriale di Villacidro. All’attività di ceramista alterna momenti di muralismo e pittura.