Il pentolone di terracotta

Il pentolone di terracotta


A proposito delle uova, zia Teresa mi raccontava che una volta doveva arrivare gente a pranzo e dalle cinque del mattino mamma aveva cominciato a fare “maccarronis de cibiru”.
Zia Dolla, la domestica, aveva impiegato una mezza mattina ad alimentare il fuoco per far bollire il pentolone di terracotta e zia Teresa, che allora era una ragazzina, andava e veniva portando legna.
Intanto la gente arrivava e il pentolone bolliva. La pasta era quasi cotta, anche il sugo era pronto.
Al momento di scolare la pasta, zia Dolla prese il pentolone dal camino, lo poggiò appena…si sentì zacc…la cucina si riempì di vapore, di acqua bollente, mentre i “ maccarronis de cibiru” si disponevano in ogni angolo della stanza. Zia Teresa andò a chiamare mamma, che stava facendo accomodare a tavola gli ospiti.
“Ma cosa stai a perdere tempo tu! Va’ immediatamente al pagliaio e raccogli tutte le uova che trovi: di gallina, di oca, di anatra, di tacchino…corri…prendi una cesta!”
Di tutta quella grazia di Dio non se n’era fatto nulla. In cinque minuti zia Teresa aveva raccolto una cesta d’uova e mamma le aveva fritte. Gli ospiti avevano mangiato e bevuto e non si erano accorti di nulla.