La vendita del latte a casa mia

La vendita del latte a casa mia


Mentre la mattina giocavo nel cortile delle mie amate galline, dall’altra parte della casa mi giungevano voci e grida. Il vaccaio intanto cominciava la mungitura delle mucche; queste, sempre tranquille continuavano a masticare.
A mano a mano che il tempo passava le voci si facevano più intense e, dall’altra parte, il cortile si riempiva di gente, come le piazze del paese nei giorni di festa.
Erano i nostri ”clienti del latte”, così mamma li chiamava. Venivano portando ciascuno la sua bottiglia o il suo recipiente corredato di targhetta, nome inciso e altri segnali di riconoscimento. I più anziani entravano nel loggiato e prendevano posto nelle due panche che c’erano, oppure nei gradini che davano accesso al solaio, al magazzino del vino o alla stanza dove si macinavano le fave.
I ragazzini si spandevano in lungo e in largo in tutta la casa.
Noi pensavamo a intrattenerli invitandoli a fare una nuotata in mezzo al grano, entrando dentro le botti vuote che c’erano nel magazzino del vino, oppure chiamandoli a giocare nella vasca dove bevevano le mucche.
Quando il latte era pronto piantavano immediatamente qualsiasi gioco e andavano a cercare i recipienti, non ricordavano neppure dove li avevano messi.
La gente intanto faceva ressa intorno al tavolo dove mamma stava già cominciando col litro, il mezzo litro e il quarto a versare il latte nei recipienti.
I ragazzini si infilavano in mezzo ai grandi, dicendo che loro c’erano prima. Qualche urlo partiva sempre e immancabilmente qualche bottiglia andava in frantumi. Discussioni a nastro. Alla fine i grandi si arrendevano alla cocciutaggine dei ragazzini.
“E prendete il latte e andatevene, brutti mascalzoni che non siete altro!
Giocando tutta l’ora e adesso vogliono passare prima!”
Quelli non avevano manco il coraggio di fiatare, tanto si sentivano in colpa, prendevano il latte e se ne andavano. Subito dopo i grandi li seguivano.
Mamma intanto rimaneva sola nella stanza, finiva di versare il latte per i clienti che arrivavano sul tardi, metteva da parte il latte che rimaneva e poi
lavava tutta l’attrezzatura e la metteva a scolare. Lavava per terra e chiudeva tutto.