Fave lesse

Fave lesse


Nella nostra zona del Medio Campidano, i piu grandi mangiatori di fave pare fossero i sanluresi. Si diceva infatti ” Seddoresu pappa faa”

Si racconta che due coniugi di Sanluri si erano messi a sbucciare le fave per farle lesse, mentre il loro figlioletto di appena due anni giocava accanto a loro.

Quando avevano finito di sgusciare le fave, cercano il bambino e non lo trovano più.

Dopo disperate ricerche in tutta la casa e nel vicinato, lo trovano beatamente addormentato sotto le bucce delle fave. Questo per dire quante se ne cuocevano, in questo caso per due persone.

Si raccontano questi fatti facendo riferimento alle mangiate di fave degli abitanti di Sanluri, ma vi assicuro che i villamaresi non erano e non sono da meno.

Quando si vogliono regalare o anche vendere fave per fare lesse, si aggiunge sempre un mazzetto di finocchietto selvatico, menta e aglio fresco, perché sono questi gli ingredienti che si mettono alle fave per fare lesse.

Ma come si fanno?

Ecco, si sbucciano le fave, si lavano e si lasciano scolare. Si prepare una pentola con abbondante acqua e si mette sul fuoco; si aggiunge l’aglio, il finocchietto e il sale. Quando l’acqua bolle, si versano le fave, si fanno cuocere per una mezz’oretta circa, si raccolgono con il mestolo bucato e si versano dentro un piatto da portata. Si mettono a tavola.

Io mi metto una porzioncina di fave nel piatto, in un cucchiaio metto olio, aceto e sale, tolgo il nasello alla fava, la condisco, mangio la parte interna e verso la buccia in un altro piatto.

Da provare…sono buonissime!