Coltivazione dei ceci

Coltivazione dei ceci


Il cece è originario dell’Asia e si chiama scientificamente cicer arietinum, il nome deriva dalla forma vagamente a “testa di ariete” del seme tondo con un paio di spigoli.

Il cece è una pianta che non ama i terreni fertili e argillosi, mentre si adatta perfettamente a terre povere e aride, anche sassose. L’importante è che non vi siano ristagni di acqua. Se il terreno è troppo concimato il fiore allega male, se la terra è molto calcarea il legume raccolto resta duro anche dopo la cottura. I ceci non amano anche terreni molto salini.

Come tutti i legumi assorbe azoto dall’atmosfera, non serve letamare, al limite si può arricchire la terra con fosforo e potassio. Si tratta di una pianta che con le sue radici profonde lavora da sola il terreno, si può vangare se la terra è molto dura, in particolare per favorirne il drenaggio, altrimenti i ceci si “arrangiano” a lavorarsi il terreno andando in profondità con l’apparato radicale.

Il clima adatto. I ceci richiedono 10 gradi per germinare, in genere si semina dopo l’inverno per evitare temperature troppo basse a cui non resisterebbe. E’ comunque una pianta rustica, vive molto bene col caldo, tollera il freddo (anche qualche grado sotto zero) anche se non vi resiste quanto piselli e fave. Si può coltivare anche in montagna fino a 2200 metri di altezza.

Conviene seminare a fine inverno (tra febbraio e marzo), si interrano i semi a 3-4 cm di profondità in file distanti 40 cm, sulla fila si lasciano 25-30 cm tra le piante. Risultano così una decina di piante a metro quadro.

La pianta di ceci è quindi ideale da coltivare se avete terreni senza disponibilità di acqua o se vi sono aiole di terreno aride e tendenti al secco nel vostro orto.

I ceci si possono raccogliere estirpando le piante e lasciandole seccare appese, per sgranarle poi successivamente. Si raccoglie verso giugno luglio, quando si vedono i baccelli secchi e anche le piante iniziano a ingiallire. generalmente dalla semina alla raccolta passano tra i quattro e i sei mesi. Si conservano secchi, facendo attenzione al tonchio.