La chiesa di Antoccia

La chiesa di Antoccia


La chiesa di Antoccia, chiamata anche chiesa della Madonna del Rosario, è situata su un’altura, a est del paese.

 Risalente al sedicesimo o diciassettesimo secolo, era inizialmente la cappella privata della famiglia Aymerich ed intitolata a San Saturnino.

Presenta numerosi rimaneggiamenti avvenuti nel tempo.

La facciata ha il terminale piatto e un campaniletto a vela a due luci. Al centro si apre il portale, che risulta incorniciato e affiancato, nella parte mediana del prospetto, da due aperture finestrate rettangolari.

L’interno è ad aula unica con due cappelle ai lati del presbiterio, che è più stretto della navata centrale, suddivisa in quattro campate da tre archi a diaframma, due a tutto sesto e uno a sesto acuto con intradosso decorato a cassettoni.

 La copertura è realizzata con travi lignee.

 L’altare maggiore, risalente al diciottesimo secolo, ospita una statua della Madonna del Rosario con Gesù bambino.

L’altare ligneo della cappella destra, opera di artigiani sardi, contiene nella nicchia centrale un altro simulacro della Madonna del Rosario. I profili angolari raffigurano due Santi Diaconi; la modanatura superiore, curva e sporgente, è decorata con l’immagine dell’Eterno Padre.

 L’interno della chiesa ospita le sculture di San Giuseppe, San Francesco da Paola e Sant’Efisio, realizzate in legno intagliato e policromato, opere di scultori sardi attivi nel diciottesimo secolo.

La chiesa ospita inoltre due caratteristiche statue realizzate con la cosiddetta “tecnica a cannuga”, ossia con l’interno costituito da grosse canne di palude, vestite con abiti in tessuto prezioso dal quale eme rgono le sole estremità scolpite nel legno. Sono le statue dell’Addolorata e della Madonna del Rosario, entrambe della fine del diciottesimo o inizio del diciannovesimo secolo.

Di antica tradizione è anche la scultura dell’Assunta, conservata in una teca di vetro, legata al culto greco della Dormitio Virginis, retaggio della dominazione bizantina in Sardegna.