Racconti » Gente di casa - storie di vicinato


Signorina Giulia, quando entrava in classe, raddrizzandosi i capelli, che teneva legati con una crocchia che col passare degli anni diventava sempre più piccola, diceva sempre!: “Oggi ho un diavolo per capello” Dalla sua furia gli alunni venivano fuori o pestati, o graffiati, o insanguinati e, certe volte, spennati anche. Di lei io però non …leggi l’articolo


Il nostro vicinato era fatto di gente spassosa. Qualcuno sollevava un po’ il gomito durante e fuori dai pasti…ma insomma che male c’era. Zia Luisa, quella che ci faceva rigar dritti nelle notti d’estate, non ne faceva un dramma per questo brav’uomo di suo marito Tomaso, che in fondo non le dava nessun altro pensiero, …leggi l’articolo


Dopo la befana mamma preparava le zeppole. Le faceva quasi ogni domenica. Cominciava a impastare la farina nella conca con le uova e il latte dicendo che a Furtei le zeppole le facevano così e a Villamar cosà; ma siccome lei era di Furtei le faceva così, come aveva visto fare dalla mamma, che però …leggi l’articolo


Quando c’era da ammazzare il maiale, babbo faceva venire sempre zio Antonino Rubiu, che arrivava di buon mattino con una valigetta piena di coltelli di tutte le misure, che affilava in casa sua con un attrezzo apposito, composto da una ruota di pietra che girava azionata da un pedale. Nel cortile intanto si predisponeva tutto …leggi l’articolo


L’inverno era ormai alle porte. La terra arata e seminata invocava la pioggia. Soffiava il vento di tramontana. Poi il cielo diventava di piombo, le nuvole si addensavano…un fulmine…un tuono. Ed ecco venir giù la prima pioggia. I campi se la bevevano come un rosolio dolce, e diventavano più scuri. La pioggia scuoteva le ultime …leggi l’articolo


In casa avevamo il frantoio elettrico e a macinare venivano anche agricoltori dei paesi vicini, perfino da Serrenti e Nuraminis. L’attività si protraeva oltre Natale. Il frantoio rimaneva in funzione giorno e notte. In casa c’erano olive da tutte le parti, nel cortile carrelli pieni di sacchi, furgoni per il carico della sansa, macchine e …leggi l’articolo


Mentre la mattina giocavo nel cortile delle mie amate galline, dall’altra parte della casa mi giungevano voci e grida. Il vaccaio intanto cominciava la mungitura delle mucche; queste, sempre tranquille continuavano a masticare. A mano a mano che il tempo passava le voci si facevano più intense e, dall’altra parte, il cortile si riempiva di …leggi l’articolo


La cernita del grano Alla fine dell’estate le nostre vicine venivano sempre ad aiutarci a dare una cernita al grano per la semina. Si sedevano a semicerchio nel magazzino; col crivello prendevano un mucchietto di grano, lo facevano ondeggiare in un movimento circolatorio e tutte le impurità si depositavano al centro. Quando si era formato …leggi l’articolo


Nonna Vinci, la mamma di babbo, era morta vecchia vecchia, come nonno Piras. Era una donna taciturna e discreta, che sapeva il fatto suo. E aveva mani d’oro. Mamma, appena si era fidanzata con babbo, non vedeva l’ora di finirsi il corredo e sbrigava le faccende in men che non si dica e quando il …leggi l’articolo


Oltre al cantastorie nel nostro vicinato passava il signore degli indovinelli con un pappagallino dentro una gabbietta e una cassetta strapiena di fogliettini di vari colori con pronostici di tutti i tipi, adatti alle persone di tutte le età. I ragazzini gli correvano dietro. Con cinquanta lire potevamo chiedere un pronostico adatto a noi. “Su, …leggi l’articolo